Ah… Il nuovo millennio… Internet che diventa una realtà consolidata, le interconnessioni, le chat, i forum, i blog e poi gli smartphone, i tablet, la fibra ottica… Progresso o regresso? Bella domanda.
Quando il web divenne alla portata di tutti, il mio pensiero fu uno: “finalmente!” e con lui le mie speranze per un modo migliore.
Ho sempre pensato che uno dei più grandi problemi sull’ignoranza in Italia fosse proprio la mancanza di informazioni immediate e di facile consultazione.
Quindi a mio avviso, con un internet libero e accessibile a chiunque, il problema si sarebbe dovuto risolvere.
Sbagliai. Eccome se sbagliai.
Le mie sono considerazioni personali. Non sentitevi troppo tirati in causa e non pensate che voglia fare il professorone di stocazzo.
Non me ne può fregare di meno.
Sono solamente delle mie riflessioni a situazioni che sto vivendo in prima persona.
Le mie sono considerazioni personali. Non sentitevi troppo tirati in causa e non pensate che voglia fare il professorone.
Non me ne può fregare di meno.
Sono solamente delle mie riflessioni a situazioni che sto vivendo in prima persona.
Il più grande errore: Metterci in mezzo il denaro.
“se ci metti in mezzo del denaro, qualsiasi cosa buona e alla portata di tutti, diventerà una merda di proporzioni siderali.”
Matteo Saba
Vedere lo sport e in particolare il calcio.
Bella schifezza.
Se poi lo applichi al web, ecco servito il cocktail a base di WWW annacquato e corretto con escrementi.
Potrei stare ore e ore a scrivere per cercare di approfondire il discorso ma ricapitolando il tutto, posso affermare che le cause principali sono:
1) Google AdSense

AdSense a mio avviso è uno dei principali fautori sul perché internet è diventata una savana con pile e pile di sterco che si estendono in ogni dove a perdita d’occhio.
Sostanzialmente è un servizio che ti permette di guadagnare qualche soldo in base al volume di visite del tuo sito\blog e in base ai click effettuati agli annunci che il programma ti piazza dentro le tue pagine web.
Di per se come scopo non è malvagio, si potrebbe vedere come una sorta di ricompensa per coloro che creano contenuti di qualità e apprezzati dal pubblico.
O almeno in teoria. La pratica è ben diversa.
Posso tranquillamente affermare che pochi hanno sposato questa filosofia e che quelli che riescono a mantenere una pagina pulita nonostante gli annunci si contino sulle dita di una mezza mano.
Il tutto era comunque facilmente prevedibile: se dai la possibilità a chiunque di fare soldi con la merda che pubblicano, puoi tranquillamente vederne le tonnellate aumentare giorno dopo giorno.
Vero pseudo-sitarelli gonfi di fake news?
Google ha provato tempo fa a metterci una pezza de-monetizzando quei siti che spargevano disinformazione ma con scarso risultato.
Dopo tutto se lo sterco movimenta parecchi danari, perché non fare del web un enorme cloaca a questo punto. “Pecunia non olet” vero Big G?
Le fake news rendono parecchio grazie ai boccaloni che vogliono credere a quello che vogliono loro.
Poveri noi…
2) I social network
Amo pensare che quando Zuckerberg progettò facebook nella sua stanzetta, non si sarebbe aspettato certo di vedere la sua opera pullulante di propaganda politica, becero esibizionismo, cinquantenni che chiedono foto di piedi alle ragazzette e scammers che truffano qualsiasi pollo sul marketplace con un iPhone 13 inesistente a 200€.
Et voilà! Quello che poteva diventare alla fine lo è diventato, caro Mark.
Vi ricordate quando cominciavano ad apparire i primi servizi di posta, chat, forum e servizi la regola d’oro quale era? No? Ve la ricordo io: “Mai dare i tuoi dati reali. Per nessun motivo. MAI! E se proprio non puoi farne a meno, inventali“.
Ed era imperativa.
Inoltre è anche uno dei motivi per il quale la Vodafone quando mi telefonava per propormi delle offerte, mi chiamava “Xan Kriegor” (sì, adoravo e adoro ancora Unreal Tournament 99 come ne ho già parlato in questo articolo), visto che al periodo non c’era l’obbligo di registrare la sim con i propri dati personali nel loro portale.
Tuttavia offriva SMS gratis quindi perché no? Al tempo si pagavano.
Adesso mi basta aprire facebook e avere nome e cognome della gente che pubblica balle grandi quanto un grattacelo, buongiornissimi e cure miracolose a base di bicarbonato per curare l’HIV.
Il che è comunque un bene visto che almeno adesso so chi devo evitare.
La religione internet è l’oppio dei popoli.
Se poi unisci i social con una sorta di AdSense, dando l’opportunità alla gente di fare grandi quantità di denaro con esso, ecco che hai il secondo cocktail a base di esibizionismo e scarsa dignità: il pseudo-influencer.
Prima che vi sentiate triggerati (perché lo so che prima o poi questo articolo verrà letto da qualcuno che non capisce una fava e si sentirà il bisogno di sentenziare dall’alto della sua ignoranza) sappiate in partenza che non amo generalizzare. Non ci vedo niente di male in persone che creano contenuti interessanti su youtube, facebook o in un qualsiasi altro portale e diventano famosi. Anzi.
Stima totale verso di loro che finalmente riescono a guadagnare qualcosa facendo ciò che amano e non dipendendo più dai media televisivi con il loro schifo propinato da decenni.
Il problema purtroppo è come con AdSense: sorge quando dai proprio a tutti l’opportunità di farlo.
E come riportato sopra, ecco che come risultato hai deficienti che per 10 minuti di gloria si comportano come altrettanti deficienti aventi una schiera di molti più deficienti che rendono virale le loro gesta condivise da altrettanti deficienti.
Per settimane se non mesi.
L’essere umano dopo tutto è attirato dall’idiozia per sentirsi superiore (io pure a volte non faccio eccezione, lo ammetto senza problemi), ma c’è comunque un limite che andrebbe rispettato.
Quindi ve lo chiedo per favore: piantatela di rendere famosa la gente idiota.
3) Acquisti su internet
Una delle cose meravigliose di internet è che puoi acquistare qualsiasi oggetto dal più sperduto angolo del globo e vedertelo recapitare comodamente a casa con qualche click.
Purtroppo anche un’operazione innocente come questa è stata resa un inferno da criminali informatici che si approfittano dell’utente finale.
Non la vedo comunque come una causa diretta sul perché internet sia andando in malora ma è comunque una piaga che quasi nessuno si sente la briga di dover arginare.
Se fate parte di quella percentuale esigua di gente (come il sottoscritto) che non si è mai fatto truffare sul web siete fortunati.
Se fate parte dell’altra metà lo siete un po’ meno.
Quindi ecco spuntare come funghi centinaia di repliche e non di negozi famosi che mettono in vendita merce inesistente all’80% in meno, facendosi pagare tramite bonifico istantaneo su di un conto intestato a un prestanome residente in chissà quale paese del centro africa.
Ci ho speso alcuni articoli a riguardo su come difendersi da queste truffe, leggeteli.
Se aspettate che la giustizia italiana faccia qualcosa una volta truffati state freschi.
Un altro grande errore: lasciare entrare la politica nei social

Questa è stata la ciliegina sulla torta.
Non hanno perso certo tempo a scoprire quanto una piattaforma social possa raggiungere velocemente milioni e milioni di persone inondando di spazzatura le loro bacheche.
Per come la vedo io la politica è come il denaro e dovrebbe stare confinata all’interno dei propri portali e non libera di scorrazzare senza controllo nel WWW.
Quando lo capiranno sarà troppo tardi.
Come rendere internet un mondo migliore?
Ammettiamo che ora io inizi a scrivere storielle fantasy. Questa potrebbe essere una di queste. Come rendere il web un mondo migliore? Bella domanda.
Intanto cerchiamo di sviluppare un pensiero critico e non prendere per vero qualsiasi puttanata che si legge online o che si dice in giro.
Sarebbe già qualcosa.
Se leggete la notizia di un orso che si infila le banane nel culo per predire la fine del mondo, fate un minimo di ricerca da altre parti per vedere se la notizia sia vera o meno.
Se leggete la notizia di un orso che si infila le banane nel retto per predire la fine del mondo, fate un minimo di ricerca da altre parti per vedere se la notizia sia vera o meno.
Non ci vuole molto.
Idem quando condividete un falso articolo che ci informa che una persona della televisione è defunta o ha fatto o detto cose non vere.
Condividendole non siete utili come pensate. Anzi.
Ai miei occhi invece sembrate solo dei boccaloni che si bevono qualsiasi stronzata e che a malapena sanno distinguere un frullatore a immersione dalla bacchetta magica di Harry Potter.
Inoltre come ho detto sopra: se cominciassimo a evitare di rendere famosa la gente idiota sarebbe un gran passo.
Sì lo so, il fascino del trash e del renderci superiori agli altri è una bella sensazione ma evitiamo di tirarla per le lunghe.
Ero a un passo da togliermi da qualsiasi pagina trash e non.
In sostanza: non contribuite a inzozzare ancora di più ciò che potrebbe essere un minimo pulito.
Chiedo troppo? Penso di sì.
